I benefici dello sport nei bambini

Aspetti psicologici, pedagogici e sociologici

In uno degli articoli precedenti ci siamo occupati dei benefici riscontrati dagli adulti nel praticare lo sport, come vero e proprio toccasana per contrastare l’invecchiamento fisico e mentale. La nostra attenzione vuole spostarsi, oggi, su un’altra categoria di piccoli atleti, quella rappresentata proprio dai bambini e dai giovani adolescenti. Il nostro scopo è quello di sottolineare i benefici raggiungibili con lo sport durante la crescita e lo sviluppo dei nostri ragazzi.

Benefici fisici

Sin da piccoli, i nostri ragazzi conducono una vita sedentaria trascorrono tante ore a scuola, raggiungendola il più delle volte in macchina o con i mezzi pubblici. Tornati a casa, tra i compiti e la tv, è davvero poco il tempo da dedicare al movimento e all’attività sportiva.

L’attività fisica nei bambini è molto importante perchè, se condotta regolarmente, aiuta i piccoli a raggiungere e mantenere un adeguato benessere fisico. L’attività sportiva svolta regolarmente soprattutto in età pediatrica è uno strumento fondamentale per:

  • Irrobustire l’organismo, prevenendo le malattie;
  • Prevenire l’obesità. Attraverso l’aumento del dispendio energetico, lo sport contribuisce a ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, facilitando una crescita del corpo più armonica;
  • Favorire il corretto sviluppo e la salute dell’apparato osseo;
  • Ridurre la pressione sistolica e diastolica (i due valori della pressione arteriosa) nel caso esse siano alterate;
  • Ristabilire il profilo lipidico (grassi circolanti nel sangue), riducendo il colesterolo cattivo (LDL) e aumentando quello buono (HDL), anche in chi prende farmaci.

Benefici psicologici

Sul piano psicologico, lo sport permette al bambino di:

  • Acquisire una buona capacità di adattamento;
  • Combattere ansia e depressione;
  • Superare la timidezza e aumentare l’autostima, gratificata dall’imparare sempre nuovi esercizi;
  • Divertirsi pur combattendo le difficoltà di norma incontrate;
  • Sentirsi soddisfatti del proprio impegno;
  • Migliorare le capacità sociali, attraverso la cooperazione con altri bambini;
  • Facilitare le capacità cognitive, attraverso l’esplorazione dell’ambiente e l’acquisizione di nuove esperienze.

Benefici pedagogici

Aspetto particolarmente interessante che si può registrare nei ragazzi che si dedicano alla pratica di uno sport, oltre allo sviluppo fisico epsicologico, sta nell’acquisizione di un maggior senso di responsabilità nella vita di tutti i giorni: il bambino impara a sfruttare al meglio il tempo a disposizione per studiare, organizzando le diverse attività quotidiane in funzione di esso. In questo caso il ruolo dei genitori è importantissimo, perché hanno il dovere di incoraggiare il bambino di fronte alla stanchezza, coltivando insieme a lui la perseveranza nello svolgere l’attività scelta, che si rivela un prerequisito importante verso i futuri compiti intellettuali del bambino.

Benefici sociologici

Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, capacità di affrontare i problemi, ma anche indipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo. Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche. Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali e indispensabili per una pace duratura. È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo.  Sul campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono. I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento.

La scelta dello sport: individuali o di squadra?

La scelta di un’attività sportiva deve essere fatta insieme al bambino, assecondando i suoi desideri e valutando il grado di soddisfazione o di insofferenza a corso iniziato. Si possono scegliere sport individuali, come il nuoto, la danza o le arti marziali, che favoriscono lo sviluppo armonico del fisico, migliorano la coordinazione motoria, la capacità di attenzione e l’analisi delle conseguenze delle proprie azioni.  Oppure si possono scegliere sport di squadra come il rugby, la pallavolo, il calcio o il basket. Questi sport di squadra tendono maggiormente a favorire l’aggregazione e le relazioni fra pari, aiutando anche le capacità sociali e la capacità di collaborazione nel lavoro di gruppo. Probabilmente gli sport di gruppo possono essere più stimolanti per i bambini più piccoli, perché vissuti con maggior spirito ludico. Ciò non toglie che definire lo sport migliore per tutti è assolutamente impossibile, poiché tutto dipende dalle caratteristiche e dalla predisposizione del singolo bambino.

Il ruolo fondamentale dell’istruttore/allenatore:

A qualunque età si incominci a fare sport, la figura dell’istruttore è un punto di riferimento importante. L’istruttore non è un semplice insegnante, che impartisce delle nozioni tecniche, ma una figura professionale in grado però di entrare in empatia con il bambino, che sappia ascoltarlo e che riesca a farsi ascoltare. Anche superata la fase infantile, l’istruttore continua a ricoprire un ruolo determinante: a lui spetta il compito di motivare il suo allievo, sostenerlo durante l’allenamento, ma anche interrompere, se è il caso, la lezione per fermarsi a parlare con lui e capire quali difficoltà si possono nascondere dietro eventuali insuccessi. In questo modo si instaura una relazione che va al di là del semplice rapporto tecnico-utente. Stabilendo un rapporto di fiducia diventa più facile affrontare con l’allievo i sacrifici che l’allenamento e l’apprendimento comportano.

Controindicazioni? Nessuna!

Controindicazioni, mai: Lo sport non è mai controindicato e chiunque può beneficiare dell’attività sportiva, anche se soffre di patologie particolari. L’importante è chiedere sempre consiglio al pediatra, ed eventualmente allo specialista, che saprà indicare l’attività più adatta caso per caso. Chi è affetto da cardiopatie ad esempio può trarre molto vantaggio da un’attività motoria riabilitativa, ed anche per gli asmatici l’attività fisica può essere di grande giovamento. Insomma, mai vietare lo sport, ma affidarsi SEMPRE a personale competente.

Per queste e per mille altre motivazioni, crediamo davvero che sia fondamentale scegliere insieme ai nostri ragazzi uno sport che li possa accompagnare sin dai primi anni dell’infanzia. È questo un valido modo per contribuire in modo sano alla loro crescita e alla loro formazione come individui e “giocatori” nella vita.